Progetto Donne e Futuro promuove contenuti nell’ambito di “L’Europa per le donne”

di Alessandra Perera

È stato Progetto Donne e Futuro, associazione ideata e promossa dall’avvocato Cristina Rossello, ad aprire, con una intera giornata di lavori, il calendario di “L’Europa è per le donne”, due settimane di incontri che l’Ufficio d’informazione in Italia del Parlamento Europeo dedica ogni anno, nel mese di marzo, alle tematiche femminili.
Nella sede milanese di Palazzo delle Stelline, Progetto Donne e Futuro ha organizzato due importanti eventi: al mattino Parola di Donne, sezione di Progetto Donne e Futuro dedicata ai giovani delle scuole secondarie superiori, nel pomeriggio il convegno “Il contributo femminile nelle professioni, nell’arte, nello sport e nelle imprese per lo sviluppo dell’economia”, occasione di confronto e discussione sui temi portati avanti da Progetto Donne e Futuro.

Progetto Donne e Futuro - Parlamento Europeo - Milano

Il convegno si è aperto con i saluti del dott. Bruno Marasà, responsabile dell’Ufficio di Informazione del Parlamento Europeo a Milano: “L’iniziativa “L’Europa è per le Donne” si rivolge a tutte le associazioni, fondazioni, istituti e istituzioni che concentrano la loro attività sul mondo delle donne, e sono davvero felice che anche quest’anno Progetto Donne e Futuro abbia accettato il nostro invito: questa mattina ho visto una sala piena di giovani attenti che parlavano di pari opportunità e condizione femminile, e adesso questo momento di incontro e approfondimento. Sono segnali positivi di cui abbiamo bisogno, perché solo progettando il futuro potremo uscire più velocemente dalla crisi. Per questo ringrazio l’avvocato Cristina Rossello per il suo impegno e per la qualità delle iniziative promosse attraverso Progetto Donne e Futuro.”
E dopo i saluti inviati dal presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz, dal sindaco di Milano Giuliano Pisapia, dalla Provincia di Milano e del neoeletto presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni –segno della vocazione trasversale di Progetto Donne e Futuro- il dibattito si è aperto con gli interventi delle europarlamentari on. Patrizia Toia e on. Cristiana Muscardini: “Occorre una Europa meno burocratica ma più attenta ai problemi concreti, dall’asilo all’equa retribuzione, alla tutela della dignità della donna. E la vostra associazione potrà dare un concreto aiuto a livello europeo indicandoci quali siano le battaglie più urgenti da seguire” Una sfida subito rilanciata dall’avvocato Cristina Rossello, Presidente di Progetto Donne e Futuro “E’ importante ricordare che le tematiche sociali e la solidarietà non si devono sempre piegare alle logiche dell’economia. Progetto Donne e Futuro ha alle spalle un percorso di tre anni, il nostro convegno annuale è incentrato su temi economici e sociali ma anche sull’attenzione ai giovani e alla loro formazione, perché dobbiamo investire nelle nuove generazioni per invertire la rotta. I nostri convegni annuali, oltre che ricevere costantemente riconoscimenti istituzionali costituiscono ormai un apripista fondamentale per tutte le organizzazioni femminili e un momento di incontro formativo ineludibile. Così, al di là delle importanti testimonianze ed approfondimenti sui temi di genere affrontati con le principali associazioni femminili, nazionali come Fondazione Bellisario, e internazionali come WCD, Progetto Donne e Futuro si dedica anche ad ulteriori progetti. Non è infatti solo l’incentivo alla formazione e alla crescita della leadership femminile il tema sul quale si muove Progetto Donne e Futuro. Quella che propone Progetto Donne e Futuro è una rivoluzione culturale, pre-paratoria di un terreno fertile per una nuova società dove le donne ritrovino facilmente e in modo naturale il posto che loro compete. Per questo Progetto Donne e Futuro sta seguendo diverse strade: l’approfondimento scientifico dei nostri convegni, il supporto alle giovani di talento, la sensibilizzazione delle nuove generazioni con gli incontri nelle scuole, una collana editoriale con titoli di alto profilo e il riconoscimento, attraverso una sezione apposita del nostro sito, degli uomini che scelgono di valorizzare spontaneamente il talento femminile. Perché non è un caso che i paesi più colpiti dalla crisi, tra cui l’Italia, siano quelli con sottoccupazione femminile. Come dice Warren Buffett “Dimenticate l’India, la Cina, Internet: il futuro dell’economia sono le donne” e in questo momento noi donne possiamo essere esempio di crescita e dare il nostro contributo in tutti i settori”. Immediato il richiamo alla legge sulle quote di genere (che stabilisce come i cda e gli organi di controllo delle società quotate e delle controllate pubbliche non quotate debbano essere composti da un quinto di donne a partire dal 2012 e da un terzo a partire dal 2015), uno dei pochi ambiti in cui l’Italia è stata davvero innovatrice: “Il nostro Paese ha sollevato l’attenzione della Commissione Europea su un tema dormiente. – ha commentato Monica Pesce, presidente di Professional Women’s Association, – E questo tema non è più soltanto italiano, è diventato europeo: lo dice anche l’iniziativa lanciata da Viviane Reading, Commissario europeo per la Giustizia, i Diritti fondamentali e la Cittadinanza, che ha compilato un database con 8mila nomi di donne manager pronte per i consigli di amministrazione di tutt’Europa. Un’occasione che anche le italiane dovranno affrettarsi a cogliere. Ma la vera sfida di domani, – ha continuato Monica Pesce – sarà cercare di capire se le donne non si limiteranno ad entrare nelle stanze dei bottoni ma invece proveranno a cambiarne le dinamiche. Se saranno, insomma, vere innovatrici anche del modello manageriale-organizzativo che ha sempre visto nel lavoro la priorità assoluta, mentre sappiamo che le donne per natura non hanno una priorità assoluta”.
Un modello organizzativo che inizia a dare segni di cedimento dall’interno. Un segnale importante arriva dalla McKinsey, forse la più grande società di consulenza al mondo. “Dominic Barton, numero uno di McKinsey- ha ricordato Enrica Vigato, direttore editoriale di Who’s Who Italia e madrina del sito di Progetto Donne e Futuro- sta richiamando molte delle consulenti che, causa maternità, avevano dovuto lasciare l’azienda per l’impossibilità di conciliazione. Una dispersione di competenze che la multinazionale americana si è accorta di non potersi più permettere.”
Di sfida per il prossimo futuro ha parlato anche Federico Guiglia, giornalista e autore del libro Quote Rosa Bianche e Verdi, raccolta di 15 interviste ad altrettante professioniste che spiegano “come si conquista la parità senza tante chiacchiere e con tanti esempi”. Il libro è edito dal Sole24Ore e fa parte della collana editoriale di Progetto Donne e Futuro. “Se gli uomini vacillano alle donne spetta di prendere il timone ma, precisa Guiglia, è giusto concentrarsi invece che su un ricambio immaginario su un concreto binomio, quello donna-uomo. Le nuove convergenze parallele che caratterizzano una società che non può fare a meno dei due generi e che nulla ha da guadagnare dalla contrapposizione maschio/femmina.”

Ma in Italia il cammino per la parità è ancora molto lungo. E bisogna fare in fretta perché, ha ricordato Maria Silvia Sacchi, giornalista del Corriere della Sera e firma del Corriere Economia, “la legge sulle quote rosa è una legge temporanea, abbiamo circa 10 anni di tempo perché questo cambiamento avvenga.” E poi bisogna sorvegliare: La legge- ha precisato Maria Silvia Sacchi- si applica sì alle società quotate ma soprattutto alle società pubbliche, che sono tantissime e i cui dati di governance sono difficili da reperire”. Per questo l’avvocato Cristina Rossello ha deciso di istituire, all’interno di Progetto Donne e Futuro, una task force sull’attuazione della legge. “Vogliamo avere un ruolo molto tecnico e molto obiettivo, dice Cristina Rossello, la nostra task force sarà uno strumento di controllo che lavorerà in sinergia con altre associazioni. Per fare questo ho individuato professioniste di grande capacità che coordineranno il lavoro svolto da giovani avvocatesse che, grazie alle nuove borse di studio di Progetto, potranno svolgere il lavoro di ricerca e supporto per conto di chiunque sarà danneggiato dalla mancata applicazione della legge.

E sulla necessità di una continua ed efficace vigilanza si è espressa anche Lella Golfo, prima firmataria, assieme all’on. Alessia Mosca, della legge sulle quote rosa, e che durante il convegno ha presentato il suo ultimo libro “Ad alta quota”: “La vera scommessa non è tanto sulle società quotate, di cui sappiamo tutto, ma è sapere dove sono, come si chiamano, quando scadano quasi 8mila società controllate e partecipate. I dati non ci sono, o, se ci sono, sono fermi a 6 anni fa, e se non abbiamo informazioni precise non possiamo fare nulla.”
Un aiuto però potrebbe arrivare anche dall’Osservatorio istituito presso il Ministero delle Pari Opportunità.
“E’ costituito da tre persone ed ha il compito di evi-denziare le situazioni in cui non vengono rispettate nelle società pubbliche i parametri di legge – ha spiegato l’on. Alessia Mosca – Uno strumento importante che spero anche il prossimo Governo vorrà mantenere, anche se il vero cambiamento deve essere guidato non solo dalla paura di sanzioni ma soprattutto dalla consapevolezza che ogni tipo di intervento legislativo ha un impatto di genere che deve essere valutato attentamente prima della sua approvazione.”

 
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